"Ti racconto una storia..."

In un tempo di incertezze , i ragazzi si incontrano virtualmente per narrare la loro gioia di vivere.
A cura degli alunni della classe 1BL coordinati dalla prof.ssa Annamaria Dimaggio.
LE INSICUREZZE
Ayano era una ragazza chiusa in se stessa, insicura e molto fragile, che si era appena trasferita in una piccola cittadina dove sarebbe stata ospitata dalla nonna materna. Per la ragazza era un grande cambiamento poiché aveva vissuto gli anni precedenti in una città molto grande e moderna, mentre questa era una piccola cittadina di campagna senza grandi centri commerciali , ristoranti, cinema.
Le coetanee che incontrava a scuola la prendevano in giro perché era la “nuova arrivata”, la schernivano per il suo aspetto, il suo accento, i suoi vestiti e per qualunque altra ragione venisse loro in mente.
Ayano soffriva e taceva e diventava ogni giorno più cupa e sola. Aveva paura di uscire di casa, di incontrare gente, ma aveva intanto anche paura di restare da sola. La nonna aveva con lei un atteggiamento molto affettuoso e protettivo, ma era anche molto stravagante e quindi considerata da tutti un po’ “matta” perché legata alle antiche tradizioni erboristiche, alle consuetudini della propria giovinezza.
Attratta dalla cultura dell’ anziana nonna, un giorno Ayano trovò tra le sue cose un vecchio vaso di ceramica; incuriosita, lo aprì e abbagliata da una grande luce vide un essere molto piccolo con tanti misteriosi tatuaggi sul corpo.
Presa dal panico, Ayano si nascose dietro un mobile e assistette ad un fatto straordinario: l’essere divenne grande quanto lei. Riavutasi , ebbe il coraggio di chiedergli chi fosse e cosa volesse .
Rispose che veniva da un’altra dimensione, dalla sua anima e che si nutriva della sua paura. Ayano in un primo momento ne fu terrorizzata. Mentre lo strano mostro la osservava da un angolo, la ragazza si fermò a riflettere, respirò profondamente e si convinse che fosse un brutto sogno. Doveva smettere di aver paura, perché la paura rende deboli e sciocchi e fa credere all’esistenza di mostri irreali.
Trascorsero i giorni, quell’episodio fece crescere Ayano. Le sembrò sempre più solo uno stupido incubo, ormai lei aveva capito: doveva superare le paure, i timori, dimostrando la propria tenacia, rivelare se stessa agli altri e finalmente trovare il proprio posto nel mondo!
ELIANA IOLANDA FAVALE classe I B Linguistico
TI RACCONTO UNA STORIA
Una coppia di genitori aveva otto gemelli, tutti vivacissimi, che avevano fatto già scappare quattro babysitter. I genitori, entrambi imprenditori, erano quasi sempre fuori casa per lavoro e non potevano occuparsi dei loro figli, ma nello stesso tempo sapevano che, anche se avessero chiamato un'altra babysitter, sarebbe scappata come le precedenti.
Però, anche se scoraggiati, decisero di riprovarci un’ultima volta; questa volta contattarono la babysitter migliore della città che accettò molto volentieri di badare a questi bambini vivacissimi.
Il giorno dopo, i genitori aspettarono l’arrivo della babysitter per andare a lavoro che, una volta arrivata, si trovò davanti otto bambini che litigavano, piangevano e mettevano in disordine tutto ciò che trovavano.
La donna, appena arrivata, propose ai bambini di fare un gioco tutti insieme, ma questi ultimi rifiutarono e proposero loro un gioco: mosca cieca. Una volta bendata la donna, i bambini cominciarono a riempire di scherzi la stessa, lanciandole farina e coriandoli addosso.
La babysitter, anche se stanca, non si arrese e propose un altro gioco a questi: chi avesse finito prima di pulire avrebbe ricevuto un premio.
A quel punto, i bambini cominciarono a pulire tutta la farina e a raccogliere i coriandoli facendo trovare la casa pulita ai genitori di ritorno dal lavoro.
Essi si complimentarono con la babysitter che, come premio ai bambini, fece costruire una casa sull’albero nel loro giardino e divenne ufficialmente parte di quella grande famiglia.
OTTAVIA GIANNICO classe I B Linguistico
CHI LA FA L’ASPETTI!
Un giorno, in una normale mattinata scolastica, Chris, un ragazzo tranquillo e dolce, si diresse verso il laboratorio di scienze dove si sarebbe dovuta tenere la lezione. A Chris venne assegnato come compagno Mic, considerato il bullo dell’istituto, un vero antipatico! Mic credeva che infastidendo i compagni di classe facendo loro dispetti, potesse far divertire tutti: fondamentalmente era così, ma lui non si rendeva conto dello stato d’animo in cui erano i ragazzi presi di mira.
Mic per far divertire l’intera classe decise di mischiare due sostanze chimiche che avrebbero provocato una schiuma colorata che sarebbe finita in faccia al povero Chris e cosi fu! Chris preso dal panico e molto imbarazzato scappò a casa dove iniziò a ragionare escogitando un piano per vendicarsi di ciò che era stato fatto sia a lui che agli altri compagni presi di mira.
Chris chiamò Penny, una ragazza adorabile, nonché la sua migliore amica: le chiese di poterlo aiutare per il piano vendicativo che stava escogitando e, ovviamente, Penny accettò. Insieme, la mattina seguente, avevano uno strano sorriso stampato sui volti..
Al suono della campanella tutti erano vicino i propri armadietti e, quando Mic aprì il suo, un secchio di acqua ghiacciata gli cadde addosso, un vero spasso! Tutti i compagni iniziarono a ridere di lui, Penny e Chris si guardarono, si diedero il cinque e dirigendosi verso l’uscita della scuola entrambi dissero a Mic : “Chi la fa l’aspetti!”.
Avevano proprio ragione!
DIANA MOLINARI classe I B Linguistico
PENSANDO ALL’ ESTATE…
È estate e quattro ragazze, amiche inseparabili, hanno voglia di trascorrere una giornata insieme al mare. Loro sono Clara, Elisa, Maria e Alba.
Il solo pensiero di questa giornata le rende estremamente felici tanto da cominciare ad organizzarsi molto tempo prima; iniziano a pensare a cosa portare per divertirsi insieme e a cosa avrebbero fatto. Tutto sembra andare per il verso giusto fin quando non arriva il momento di decidere il giorno in cui andare. Un’ impresa impossibile: ogni giorno c’é sempre qualcuna che ha qualche impegno. Sono disperate, non sanno proprio cosa fare.
Ad un certo punto, sentono la voce di una signora che, passando da quelle parti, urla un numero. Le quattro amiche vanno subito a vedere sul calendario a quale giorno corrispondesse e si rendono conto che è un giorno perfetto. Il fatidico giorno arriva; felicissime, pensano che nulla avrebbe potuto rovinare la loro giornata.
In auto c’è musica ad alto volume, i finestrini abbassati e il vento che accarezza i capelli. Finalmente arrivano al mare, ma qui vi è un altro imprevisto: il tempo nuvoloso. Il cielo si sta pian piano colorando di un grigio intenso e il vento soffia forte.
Le ragazze cadono nello sconforto ma Clara, la più ottimista, convince le altre che anche con questo tempo, il mare sarebbe stato fantastico; quando arrivano in spiaggia però anche il mare è agitato.
Nonostante queste vicende avverse nulla avrebbe fatto abbattere le ragazze ancora una volta: si armano di occhialini ed entrate in acqua, iniziano a tuffarsi nelle onde giocando con esse. Il divertimento è assicurato! Uscite dall’ acqua giocano a carte, fanno una passeggiata lungo la riva e fanno anche uno spuntino.
Il tempo passa velocemente, una giornata meravigliosa. Le ragazze si dimenticarono delle avversità e pensarono solo a divertirsi e a stare insieme.
CHIARA MARIA GRANDIERI classe I B Linguistico
UN TRAMONTO INDIMENTICABILE
D’estate ci piaceva andare al lago a fare un bagno rinfrescante. Preferivamo le ore che ci portavano al tramonto...quel tramonto che tanto amavamo, che tanto aspettavamo, che gustavamo con il corpo immerso in acqua e gli occhi rivolti verso quella meraviglia.
Ah già, non mi sono presentata: mi chiamo Alice e non come il paese delle meraviglie, anche se con la mia fantasia attiva è un nome che si addice.
Ho 15 anni, vivo vicino Crema , i miei genitori hanno origini inglesi ma hanno deciso di farmi crescere in questi posti bellissimi del nord Italia. I miei amici sono Oliver, Domenico, Marzia e Monica, miei coetanei.
Allora dicevo...ah già, del lago.
Quel pomeriggio c’era molto caldo. Mentre pedalavamo, cantando a squarciagola, con il vento che attraversava la pelle, ci distraemmo, forse concentrandoci troppo sul bel momento e Monica perse il controllo della bici cadendo sulla sponda del lago.
La bicicletta rimase incastrata e lei, inzuppata d’acqua, iniziò a ridere. Uscì dal lago ma la bicicletta rimase li. Cercammo di recuperarla: tira, tira, tra mille risate, ma niente, Abbiamo aspettato che passasse qualcuno, ma le strade erano deserte per il troppo caldo. Ad un certo punto tra i rami di un cespuglio spuntarono delle orecchie e degli occhietti: un cane!
Si avvicinò impaurito. Gli chiesi di aiutarmi e, forse non ci crederete, lo fece. Iniziò a scavare intorno alle ruote e recuperammo la bicicletta. Monica fu di nuovo in sella.
Io capii subito che quello sarebbe stato il mio nuovo compagno di avventure che i miei genitori mi avevano spesso negato. Lo misi nel cestino portandolo con me e decisi di chiamarlo “Tramonto”: proprio come quel tramonto indimenticabile, dove giace il silenzio in riva al mare e senti solo il battito del cuore.
LAVINIA CARBONARA classe I B Linguistico
IL POSTO SEGRETO
Sono Elisa, una ragazzina di 16 che ama viaggiare, stare con gli amici e soprattutto passare i momenti più belli della vita con persone fidate.
Ogni anno, soprattutto d’estate, passo insieme ai miei migliori amici delle giornate stupende e ogni giorno cambiamo sempre meta per scoprire nuovi posti splendidi; in particolare mi ha colpita moltissimo un luogo: una cascata che dava luce ad un lago.
Ogni venerdì sera veniva a dormire da me Giulia, la mia migliore amica e passavamo tutta la notte sveglie a divertici, raccontandoci segreti, parlando di moda e anche delle nostre prime cotte.
Aspettavo con ansia che arrivasse il sabato per andare in questa riserva naturale: eravamo gli unici a sapere di questo meraviglioso luogo, era il nostro posto segreto. Edoardo e Niccolò ci vennero a prendere alle 8:30 di mattina, da casa, con il furgoncino del papà di Edoardo. Durante il tragitto cantavamo e ascoltavamo musica anni ’80.
L’acqua era cristallina, perfetta per fare un bagno rinfrescante in una giornata calda: non vedevo l’ora di tuffarmi in acqua e di passare il giorno più bello della mia vita con i miei migliori amici.
Rimanemmo lì fino a sera, accendemmo un falò e mangiammo marshmallow arrostiti sul fuoco mentre calava il sole. Guardando il tramonto pensavo quanto fossi fortunata ad avere degli amici veri, che mi facevano sentire a mio agio, che mi facevano divertire anche nei momenti più tristi volendomi bene per ciò che sono.
VALERIA SABATO classe I B Linguistico